La Certosa di Serra San Bruno: il primo monastero certosino in Italia
La Certosa di Serra San Bruno è il primo eremo certosino d’Italia, il secondo di tutto l’ordine, dopo la Grande Chartreuse, situata a nord di Grenoble e fondata nel giugno del 1084 dal frate Bruno di Colonia.
Sei anni dopo il monaco tedesco giunse in Calabria per volere di Papa Urbano II, suo discepolo a Reims. Dopo aver rifiutato la carica di vescovo ottenne dal pontefice l’autorizzazione a vivere da eremita in un appezzamento di terra donato dal conte normanno Ruggero I d’Altavilla. Nacquero così l’eremo di Santa Maria della Torre o Santa Maria del Bosco e a 2 km più a sud la certosa di Santo Stefano.
In un lettera indirizzata a Raoul le Vert, Bruno descrisse così la natura del luogo al suo amico: «In territorio di Calabria, […] io abito in un eremo abbastanza lontano, da tutti i lati, dalle abitazioni degli uomini. Della sua amenità, del suo clima mite e sano, della pianura vasta e piacevole che si estende per lungo tratto tra i monti, con le sue verdeggianti praterie e i suoi floridi pascoli, che cosa potrei dirti in maniera adeguata? Chi descriverà in modo consono l’aspetto delle colline che dolcemente si vanno innalzando da tutte le parti, il recesso delle ombrose valli, con la piacevole ricchezza di fiumi, di ruscelli e di sorgenti? Né mancano orti irrigati, né alberi da frutto svariati e fertili».
Tutte le certose che si sono costruite nel corso dei nove secoli di storia certosina hanno in genere una medesima struttura: per i padri, un raggruppamento di piccole casette chiamate “celle”; per i fratelli, il cui ritmo di vita è alquanto differente, un alloggio separato, con una o due stanze ciascuno.
Il centro della casa è il grande chiostro: quello della Certosa di Serra San Bruno è un grande quadrilatero con oltre sessanta metri per lato, che ha la funzione di riparare i monaci dalle intemperie nei luoghi di vita comune, tra cui il refettorio, la biblioteca e la cucina.
Attorno al cortile sono situate le celle dei Padri, le cui porte s’affacciano, ad intervalli regolari, lungo i suoi corridoi.
Le celle possono raggiungere un numero che va da un minimo di dodici ad un massimo di trenta.
La storia della Certosa di Serra San Bruno
Dopo la morte del frate Bruno di Colonia il 6 ottobre 1101, la direzione della comunità passa a Lanuino e ai suoi successori che continuano l’opera del monaco tedesco fino al 1193, quando il Monastero di Santo Stefano, l’attuale Certosa di Serra San Bruno, abbandona la regola certosina-eremitica per passare a quella cistercense-cenobitica.
Agli inizi del 1500 vengono ritrovati i resti di Bruno e Lanuino presso la chiesa di S. Maria del Bosco.
Le reliquie furono portate in processione il martedì di Pentecoste e in seguito a questo avvenimento il Papa Leone X richiamò a Serra i Certosini e nel 1514 canonizzò San Bruno.
La Certosa di Serra San Bruno fu distrutta dal terremoto del 1783 che devastò gran parte della Calabria e i monaci, pur essendo rimasti illesi, dovettero abbandonare i ruderi del monastero, che nel 1808 fu soppresso con il decreto di Giuseppe Bonaparte.
Nel 1887, dopo diversi tentativi di recupero e ricostruzione della Certosa, la Gran Certosa di Francia, acquistò dal Comune di Serra San Bruno i ruderi con il terreno racchiuso tra le sue mura.
Il vasto complesso fondato da Brunone di Colonia fu ricostruito a partire dal 1894 da maestranze locali, sotto la direzione dell’architetto francese Pichat e consacrato il 13 novembre 1900, dal Vescovo serrese Mons. Giuseppe Barillari.
Museo della Certosa
Il Museo della Certosa di Serra San Bruno ha lo scopo di creare una connessione tra la vita monastica e il mondo esterno, ripercorrendo il cammino del Santo dalla Francia alla Calabria.
In 20 ambienti sono fedelmente riprodotti i luoghi dove si svolgono le loro giornate; il chiostro, la cappella, le celle in cui dormono, pregano e consumano, in totale solitudine i pasti. Solo la domenica si ritrovano nel refettorio e fanno una breve uscita tra il verde dell’Altopiano, detta ”spaziamento”.
L’ultima sala del Museo è dedicata alla documentazione delle Certose nel mondo e alla biblioteca.
Informazioni pratiche
Costo biglietto: intero 4,00 euro – ridotto 3,00 euro
Orari di apertura: 10.00 – 13.00/ 15.00-17.00
Telefono: 0963 70608/ 331 7697728
Sito web: https://www.museocertosa.org/
Il Laghetto di San Bruno
Il percorso dalla Certosa di Serra San Bruno al Santuario di Santa Maria del Bosco è particolarmente suggestivo e regala momenti di pace e serenità, passeggiando tra secolari alberi di faggio, abete bianco, ruscelli ed erbe aromatiche.
Appena arrivi c’è un ampio piazzale con il cosiddetto Laghetto dei Miracoli dove è immersa la statua di San Bruno, a ricordo delle penitenze che il santo offriva a Dio, tra cui quella di lavarsi nelle acque gelide.
Fino a qualche decennio fa i “spirdati”, ossia le persone possedute dal demonio venivano portati al laghetto le cui acque pare fossero miracolose per la loro guarigione.
Cosa vedere vicino la Certosa di Serra San Bruno
- Museo delle Reali Ferriere Borboniche – Mongiana
- Il Giardino Botanico di Villa Vittoria – Mongiana
- I megaliti di Nardodipace
- Soriano Calabro
- Le cascate del Marmarico – Bivongi
- La Ferdinandea, residenza di Re Borbone – Bivongi
- La Cattolica – Stilo
- Soverato